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Leon Battista Alberti (Genova, 14 febbraio 1404 – Roma, 20 aprile 1472) è stato un architetto, matematico e poeta italiano; fu inoltre crittografo, linguista, filosofo, musicista e archeologo: una delle figure artistiche più poliedriche del Rinascimento. Il suo primo nome si trova spesso, soprattutto in lingue straniere, come Leone...
Alberti fa parte della seconda generazione di artisti del Rinascimento, di cui fu una figura emblematica, per il suo interesse nelle più varie discipline.
Un suo costante interesse era la ricerca delle regole, teoriche o pratiche, in grado di guidare il lavoro degli artisti; nelle sue opere menziona alcuni canoni; ad esempio nel De statua espone le proporzioni del corpo umano, nel De pictura fornisce la prima definizione della prospettiva scientifica ed infine del De re aedificatoria (opera terminata nel 1450) descrive tutta la casistica relativa all'architettura moderna, sottolineando l'importanza del progetto, le diverse tipologie di edifici a seconda della loro funzione.
L'aspetto innovativo delle sue proposte consiste nel mescolare l'antico ed il moderno esaltando così la prassi degli antichi e quella moderna inaugurata da Brunelleschi. Inoltre, secondo Leon Battista Alberti: «...l'artista in questo contesto sociale non deve essere un semplice artigiano, ma un intellettuale preparato in tutte le discipline ed in tutti i campi». Una concezione figlia dell'enciclopedismo medievale degli uomini dotti (che non mancavano), ma aggiornata all'avanguardia umanista.
La celebre cupola del Brunelleschi che costituisce la copertura della crociera del Duomo di Firenze è la più grande cupola in muratura mai costruita (diagonale maggiore della cupola interna: 45 metri, quella dell’esterna: 54)
La sua grandezza impedì il tradizionale metodo costruttivo mediante l'ausilio di centine, il che ha scatenato una ridda di ipotesi sulla tecnica costruttiva impiegata.
L'attuale edificio del Duomo fu iniziato nel 1294-1295 e la base del tamburo della cupola fu pronta già nel 1314-1315; tuttavia all'inizio del '400 ancora nessuno si era posto seriamente il problema di trovare una soluzione per la copertura.
Il problema della sua costruzione affannava da tempo gli operai del Duomo.
Come costruire e dove appoggiare le enormi centine di legno che avrebbero dovuto sostenerla fino alla sua chiusura definitiva con la chiave di volta?
L'architettura della prima metà dell'Ottocento oltre il Rococò, non presenta stili con caratteristiche proprie, ma nuovi stili che tendono a rifarsi ai gusti precedenti, caratterizzati dal prefisso “neo”, tendenti tutti a sorte di revival, di riprese, delineandosi così nell'Ottocento una sorta di codice: l'eclettismo storicistico, dove tutti i gusti possono essere simultaneamente presenti.
È quindi quasi del tutto improponibile una rigida periodizzazione degli stili quando architetti come Karl Friedrich Schinkel si impegnarono nel progettare e realizzare opere neogreche, neoromane, neogotiche, neoromaniche, riprendendo sempre motivi del passato.
Emblematica è la domanda “in quale stile dobbiamo costruire?” (In Welchem Style sollen wir bauen?), titolo di un saggio di Heinrich Hubsch. Solo con la nascita dell'Art Nouveau, con l'opera di Viollet-le-Duc verrà a delinearsi un vero stile guida nel corso di un simile secolo.
L'Abbazia di Chiaravalle (in latino, Sanctæ Mariæ Clarævallis Mediolanensis, conosciuta anche come Santa Maria di Rovegnano) è un complesso monasticocistercense del XII secolo che oggi si trova nel comune di Milano nella zona agricola tra il quartiereVigentino e il quartiere Rogoredo. Nei dintorni dell'Abbazia si è sviluppato un borgo, un tempo comune indipendente col nome di Chiaravalle Milanese, ma oggi annesso al comune di Milano e sede, tra l'altro, di uno dei suoi cimiteri.