Simeto (grano)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Il grano Simeto (Triticum turgidum L.var.durum) è una varietà moderna di grano duro molto produttiva derivante da incrocio, rilasciata nel 1988,[1][2] ha un'altezza compresa tra 70-100 cm.[3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Fu studiata nella Stazione sperimentale di grano duro di Caltagirone, partendo dalla varietà Capeiti8 e Valnova.[4]

Il simeto a partire del 1994 sostituì velocemente il Creso come grano di maggior utilizzo. Nel 2003 in Italia, primo insieme ad altre 9 varietà, copriva il 70% dell’intera superficie coltivata a grano duro.[5][6][1]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Le foglie sono generalmente di colore verde e ricoperte da una peluria biancastra. Le spighe sono molto regolari, a forma di barca e hanno un colore giallo oro. La granella è molto attaccata alle glume, ciò evita dispersioni, come invece accade nel Russello. Infine le cariossidi sono state modificate geneticamente, dandogli una forma perfetta, per evitare intasamenti nel gruppo trebbiante. Il culmo presenta molti internodi vuoti, ed essi sono molto flessibili, questa è un’altra caratteristica che evita problemi durante la meccanizzazione, sia nella trebbiatura che nel processo di impallo della paglia. Ha un ottima resa agronomica se opportunamente concimato.[3][1]

Inoltre, è una varietà precoce, di media altezza, caratterizzata da un elevato contenuto proteico, un alto indice di giallo e una resistenza agli stress abiotici stretta, elevate temperature nel periodo primaverile ed estivo. Ha ottimo indice proteico ed indice di glutine.[7][1]

Questa varietà mostra una minore sensibilità all'O3, cosa che rappresenta un vantaggio nel ridurre l'impatto degli episodi di picco dell'ozono sulla produzione di grano, episodi causa di lesioni necrotiche bifacciali sulle foglie; ciò a conseguenza del maggior accumulo di composti fenolici ad azione protettiva.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Pasquale De Vita, Innovazione tecnologica e ruolo della ricerca pubblica nel settore sementiero italiano: il caso del frumento duro. (PDF), su fidaf.it.
  2. ^ La storia del miglioramento del frumento duro (PDF), su rsr.bio. URL consultato l'8 maggio 2024.
  3. ^ a b Francesco Schifano, Piccola storia, cultura e coltura in Sicilia dei grani antichi e moderni, su CucinArtusi. URL consultato l'8 maggio 2024.
  4. ^ L. Colombo, Grano o grane: la sfida OGM in Italia, University press (Cagliari, Italy).: Psicologia, Manni, 2006, p. 213, ISBN 978-88-8176-732-8. URL consultato l'8 maggio 2024.
  5. ^ Tesi di Wajeeh Assafm Effetti sul paesaggio derivanti da una strategia di mitigazione dell’erosione del suolo: una valutazione economica integrata. 2011-12 (PDF), su fedoa.unina.it. URL consultato l'8 maggio 2024.
  6. ^ Coltivazioni erbacee, su Grano duro Triticum durum. URL consultato l'8 maggio 2024.
  7. ^ Scheda tecnica del Simeto - SIS (PDF), su sisonweb.com. URL consultato l'8 maggio 2024.
  8. ^ Valentina Picchi, Samuele Risoli, Cristina Nali, Giacomo Lorenzini, Lorenzo D'Asaro, Claudia Pisuttu e Elisa Pellegrini, Identification of key responsive leaf physiochemical traits for ozone sensitivity in 16 Italian cultivars of Triticum durum subjected to peak concentrations, in Journal of Agronomy and Crop Science, vol. 210, n. 1, Wiley, 18 ottobre 2023, DOI:10.1111/jac.12677, ISSN 0931-2250 (WC · ACNP).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]