Roberto Antonelli

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Roberto Antonelli
Roberto Antonelli al Milan nel 1979
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
Altezza174 cm
Peso72 kg
Calcio
RuoloAllenatore (ex attaccante)
Termine carriera1986 - giocatore
2006 - allenatore
Carriera
Giovanili
197?-1972Monza
Squadre di club1
1972-1975Monza66 (12
1975-1976L.R. Vicenza16 (1)
1976Milan0 (0)
1976-1977Monza22 (3)
1977-1982Milan117 (29)
1982-1984Genoa49 (9)
1984-1985Roma5 (1)
1985-1986Monza22 (4)
Carriera da allenatore
1990-1993Caratese
1993-1994Casarano
1994-1995Pro Sesto
1995-1996Casarano
1996-1997Novara
1999-2002Monza
2002-2003Seregno
2004-2006Caratese
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate al 31 dicembre 2006

Roberto Antonelli (Morbegno, 29 maggio 1953) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nativo di Morbegno, cittadina lombarda della Valtellina, ricevette dai tifosi il soprannome di «Dustin» per via dell'aspetto che ricordava quello dell'attore statunitense Dustin Hoffman[1].

È il padre di Luca Antonelli (1987-), ex calciatore attivo come professionista dal 2006 al 2022 e, come lui, militante in Milan e Genoa[2].

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Cresciuto nel Monza, Antonelli debuttò in prima squadra del club biancorosso nel 1972 guadagnandosi tra i tifosi il soprannome di «Gianni Rivera della Brianza»[3]; acquistato una prima volta dal Milan nel 1975[4], nel mercato d'ottobre fu ceduto in prestito al L.R. Vicenza in serie B[5], tornò a Milano per fine prestito e per la stagione 1976-77 fu girato nuovamente al Monza[6], con cui mancò la promozione in A all'ultima giornata a causa di una sconfitta a Modena. Terminato anche tale secondo prestito, rientrò in pianta stabile al Milan[7].

Già al primo anno in rossonero Antonelli si mise in luce per capacità di inserimento e tocco di palla, tanto che la stampa sportiva espresse perplessità sul fatto che giunti a più di metà campionato non fosse ancora titolare[8]; finì la stagione con 14 presenze, ma già dal successivo campionato trovò più continuità e considerazione da parte del tecnico Nils Liedholm, tanto da essere preferito a centrocampo spesso a Fabio Capello e a Gianni Rivera, rispettivamente alla penultima e ultima stagione della loro carriera[9]: furono 21 le sue presenze, corredate da 5 reti, che contribuirono alla conquista dello scudetto della Stella, il decimo della storia del club rossonero[10]. L'anno successivo il Milan fu tra i club rimasti implicati nello scandalo del calcioscommesse e retrocessi in serie B[11], ma Antonelli accettò la discesa di categoria; contribuì all'immediata promozione con quindici goal che gli valsero anche il riconoscimento individuale di miglior marcatore del campionato[12]. La stagione 1981-82 si risolse in un'ennesima retrocessione, in tale occasione sul campo; nonostante il declassamento della squadra, comunque, Antonelli aggiunse al proprio palmarès la conquista della coppa Mitropa 1982[13]. Essendo il Milan in difficoltà finanziarie e bisognoso di monetizzare, cedette vari elementi tra i più redditizi della rosa, tra cui lo stesso Antonelli, pagato 800 milioni di lire dal Genoa, all'epoca in serie A[14].

Dopo una prima salvezza ottenuta alla penultima giornata nel 1983, giunse la retrocessione l'anno successivo; Antonelli si trasferì quindi alla Roma per una stagione[15], dopodiché tornò a Monza nel 1985[16] per disputarvi la sua ultima stagione da professionista.

Mai convocato in nazionale maggiore, vestì in un'occasione l'azzurro dell'Italia Sperimentale a Bologna nel 1979 perdendo 1-3 contro l'Unione Sovietica[17].

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1990 assunse la guida tecnica della Caratese neopromossa in Interregionale[18] e la lasciò nel 1993 dopo tre salvezze. La più rilevante esperienza, in termini di categoria, fu la guida tecnica del Monza nel 1999 per tre stagioni.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia di bronzo al valore atletico - nastrino per uniforme ordinaria
«Campione italiano professionisti (brevetto 3997)[19]»
— 1979

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giorgio Gandolfi, Antonelli: «Ripreso coraggio», in La Stampa, 11 aprile 1979, p. 20. URL consultato il 19 novembre 2022.
  2. ^ Chiara Zucchelli, Luca Antonelli, dal Milan al Miami. Ecco la sua nuova vita americana, in la Gazzetta dello Sport, 9 settembre 2021. URL consultato il 19 novembre 2022.
  3. ^ Giorgio Gandolfi, Rampanti ritorna a Torino?, in Stampa Sera, 12 giugno 1975, p. 10. URL consultato il 19 novembre 2022.
  4. ^ Si è aperto il calcio-mercato, in La Stampa, 2 luglio 1975, p. 15. URL consultato il 19 novembre 2022.
  5. ^ Il Genoa cade, il Catanzaro sorpassa, in Stampa Sera, 24 novembre 1975, p. 12. URL consultato il 19 novembre 2022.
  6. ^ Il Palermo ha stentato col Monza 1-0, in Stampa Sera, 29 novembre 1976, p. 15. URL consultato il 19 novembre 2022.
  7. ^ Hanno già cambiato maglia, in Stampa Sera, 27 giugno 1977, p. 17. URL consultato il 19 novembre 2022.
  8. ^ Giorgio Gandolfi, Il Milan festeggia Rivera con cinque reti, in Stampa Sera, 30 gennaio 1978, p. 15.
  9. ^ Giorgio Gandolfi, Liedholm: «Con Antonelli torna la fantasia», in La Stampa, 8 aprile 1979, p. 21.
  10. ^ Giovanni Arpino, La Stella del Milan fa esultare San Siro, in Stampa Sera, 7 maggio 1979. URL consultato il 19 novembre 2022.
  11. ^ Roberto Omini, Chi dietro il Milan nella lotta per la supremazia in B? (PDF), in l'Unità, 21 luglio 1980, p. 12.
  12. ^ Serie B: situazione, in Stampa Sera, 22 giugno 1981, p. 18. URL consultato il 19 novembre 2022.
  13. ^ Successo nella Mitropa Cup: consolazione per il Milan, in La Stampa, 13 maggio 1982, p. 23. URL consultato il 19 novembre 2022.
  14. ^ Giorgio Gandolfi, Da oggi Antonelli al Genoa, in Stampa Sera, 14 giugno 1982, p. 14. URL consultato il 19 novembre 2022.
  15. ^ Giorgio Gandolfi, Sedici squadre a caccia di campioni, in Stampa Sera, 4 giugno 1984, p. 17. URL consultato il 18 novembre 2022.
  16. ^ Ambu-Antonelli punte del Monza, in La Stampa, 23 luglio 1985, p. 24. URL consultato il 19 novembre 2022.
  17. ^ Bruno Perucca, Una lezione di football da Blochin & Co., in La Stampa, 24 febbraio 1979, p. 21. URL consultato il 19 novembre 2022.
  18. ^ La Caratese fa poker col Corbetta, in La Stampa, 26 novembre 1990, p. 45. URL consultato il 19 novembre 2022.
  19. ^ Benemerenze sportive di Roberto Antonelli, su coni.it, Comitato olimpico nazionale italiano.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]