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Temi generali

Il concetto di identità di genere, in alcune correnti della sociologia sviluppatesi negli Stati Uniti d'America a partire dagli anni 70 del Novecento, viene utilizzato per descrivere il genere in cui una persona si identifica (cioè, se si percepisce uomo, donna, o in qualcosa di diverso da queste due polarità). L'identità di genere non deriva necessariamente dalla biologia, e non riguarda l'orientamento sessuale. Attualmente non si è giunti ad una piena comprensione dello sviluppo dell'identità di genere, sono stati suggeriti molti fattori che potrebbero avere un ruolo nella sua formazione. I fattori biologici che possono influenzare l'identità di genere includono i livelli ormonali sia in fase prenatale che successivamente, e la loro regolazione da un punto di vista genetico. Mentre i fattori sociali che possono influenzare l'identità di genere includono le informazioni relative al genere portate da famiglia, mass media, e le altre istituzioni. Non si è definita con precisione l'età entro la quale l'identità di genere si sia definitivamente formata e risulta molto variabile anche l'età in cui potrebbero sorgere eventuali problemi legati all'identità di genere[13][14].

Nella maggioranza della popolazione, l'identità, il ruolo di genere e il sesso biologico corrispondono (persone "cisgender"). Ad esempio, una donna cisgender:

  • ho gli attributi femminili (sesso)
  • mi sento donna (identità)
  • gli altri mi percepiscono donna (ruolo)

Idem nel caso di un uomo cisgender, dove però ovviamente sesso, identità e ruolo di genere saranno al maschile.

L'identità di genere è il modo in cui un individuo percepisce il proprio genere: questa consapevolezza interiore porta a dire "io sono uomo" o "io sono donna".

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Associazioni
Lesben- und Schwulenverband in Deutschland
AbbreviazioneLSVD
Fondazione18 febbraio 1990
Scopopromozione e tutela dei diritti degli omosessuali
Sede centraleBandiera della Germania Berlino
Presidentenessuno[17]
Sito web

La Lesben- und Schwulenverband in Deutschland (LSVD) è la più grande associazione LGBT della Germania, con oltre 3.000 soci e 70 organizzazioni affiliate.

Gli obiettivi dell'associazione Lesben- und Schwulenverband in Deutschland sono perlopiù di tipo politico.

Essa si batte a livello nazionale per l'adozione di una normativa antidiscriminatoria, per il trattamento fiscale delle unioni registrate, il servizio civile, l'adozione e l'affidamento congiunto da parte dei Lebenspartnerschaftsgesetz[18].

L'associazione si muove anche in ambito comunitario ed è attiva nella lotta contro le discriminazioni e per il riconoscimento dei diritti umani delle persone LGBTQ.

La LSVD È stata fondata il 18 febbraio 1990 a Lipsia nell'allora Repubblica Democratica Tedesca e inizialmente era denominata Schwulenverband in der DDR. Attualmente ha una sede rappresentativa in quasi tutte le provincie tedesche ed è riconosciuta come organizzazione non governativa di tipo consultivo presso le Nazioni Unite.

Il portavoce federale reclutò deliberatamente Volker Beck, Günter Dworek e Manfred Bruns, che erano in precedenza leader della associazione Bundesverband Homosexualität (BVH) nella Germania dell'ovest, al fine di creare un gruppo che rappresentasse l'intera Germania. Manfred Bruns, Frank Hoyer e Michael Schneidewind, furono i primi supervisori dell'associazione.

Nel 1992 condusse l'Aktion Standesamt, una campagna politica con la quale chiese la legalizzazione del matrimonio fra persone dello stesso sesso.

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Note[modifica wikitesto]

  1. ^ APA Help Center - Health & Emotional Wellness - "Sexual Orientation and Homosexuality", su apahelpcenter.org, American Psychological Association, 2007. URL consultato il 26 luglio 2009.
  2. ^ Sexual Orientation and Homosexuality. URL consultato il 2007-09-07.
  3. ^ Case No. S147999 in the Supreme Court of the State of California, In re Marriage Cases Judicial Council Coordination Proceeding No. 4365(…)
  4. ^ (Bagemihl, 1999)
  5. ^ Politics as friendship By Horst Hutte; p66
  6. ^ (Bernstein, 2005)
  7. ^ Daniela Danna, Amiche, Compagne amanti, Modadori, 1994, pag. 16
  8. ^ ICD 10
  9. ^ Risoluzione del Parlamento europeo sull'omofobia in Europa, approvata a Strasburgo Mercoledì 18 gennaio 2006.
  10. ^ "(...) l'omofobia si manifesta nella sfera pubblica e privata sotto forme diverse, quali discorsi intrisi di odio e istigazioni alla discriminazione, dileggio, violenza verbale, psicologica e fisica, persecuzioni e omicidio, discriminazioni in violazione del principio di uguaglianza, limitazioni arbitrarie e irragionevoli dei diritti, spesso giustificate con motivi di ordine pubblico, libertà religiosa e diritto all'obiezione di coscienza"; risoluzione Parlamento Europeo 18 gennaio 2006, già citato sopra, al punto "B"
  11. ^ Treichler, Paula A. (Ottobre 1987). "AIDS, Homophobia, and Biomedical Discourse: An Epidemic of Signification". Pubblicato in "AIDS: Cultural Analysis/Cultural Activism 43" (Winter): 31–70. OCLC 17873405.
  12. ^ Pagina sull'omofobia dal sito dell'Arcigay di Verona Url consultato il 23-06-2010
  13. ^ Il problema dell'identità di genere: una casistica clinica. Pubblicato su: Medicina Psicosomatica, Vol.43, n.4, 1998 (Società Editrice Universo, Roma)
  14. ^ Disturbi dell'identità di genere, Manuale Merck
  15. ^ http://www.arcigay.it/perugia-dal-12-al-14-febbraio-2010-13-congresso-nazionale
  16. ^ Arcigay: richiediamo con forza il matrimonio, in Arcigay, 14 febbraio 2010. URL consultato il 15 febbraio 2010.
  17. ^ La costituzione della associazione dà uguali diritti ad i membri del consiglio di amministrazione Satzung des LSVD
  18. ^ L'Eingetragene Lebenspartnerschaft è l'istituto giuridico tedesco della convivenza registrata.
  19. ^ Gli approfondimenti (ex editoriali), su crisalide-azionetrans.it, 20 maggio 2007. URL consultato il 27 giugno 2007.; inoltre: Documento congressuale di Mirella Izzo, presidente nazionale uscente, su crisalide-azionetrans.it, 7 maggio 2006. URL consultato il 27 giugno 2007.
Attivisti

Simon Tseko Nkoli (Soweto 26 novembre 1957, Johannesburg 30 novembre 1998) è stato un attivista sudafricano per i diritti delle persone omosessuali ed ha operato contro apartheid e AIDS.

Nato in una famiglia di lingua sesotho, è cresciuto in una fattoria nella provincia sudafricana del Free State[1], successivamente la sua famiglia si è trasferita a Sebokeng nel Gauteng. Nkoli sin da giovane ha aderito al Congress of South African Students (COSAS) e al United Democratic Front (UDF), una delle più importanti organizzazioni anti-apartheid degli anni ottanta del XX secolo.

Nel 1983, è entrato a far parte dell'Gay Association of South Africa, associazione composta prevalentemente da bianchi, in seguito ha fondato il Saturday Group, il primo gruppo gay dell'Africa nera.

Nkole ha fatto propaganda promuovendo boicottaggi nei comuni affacciati sul fiume Vaal. Nel 1984 è stato arrestato e imputato di tradimento. Assieme ad altre ventuno persone, tra le quali Popo Molefe e Patrick Lekota, ha rischiato la pena di morte[2] Verrà assolto e liberato solo nel 1988.

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Note[modifica wikitesto]

  1. ^ Provincia nota anche con il nome di Vrystaat.
  2. ^ Il caso noto come "Delmas Treason Trial" vedeva imputati ventidue attivisti anti-apartheid. Undici degli accusati, tra cui Nelson Mandela, vennero giudicati colpevoli in tribunale. Le loro condanne vennero riformate nel 1989, in seguito all'appello avanti alla Corte Suprema.
Letteratura
Per approfondire, accedi alla sezione Libri a tematica LGBT del portale LGBT

La morte a Venezia (titolo originale Der Tod in Venedig) è un racconto dello scrittore tedesco Thomas Mann pubblicato nel 1912. Considerata come una delle opere più significative di Mann, è certamente una delle più note al grande pubblico anche grazie all’omonimo film del 1971 per la regia di Luchino Visconti e all’opera Morte a Venezia (1973) del compositore Benjamin Britten.

Il libro narra dell’anziano Gustav von Aschenbach (nel romanzo uno scrittore, mentre nel film è un compositore) che, dopo una vita totalmente dedicata alla creazione metodica, faticosa e fruttuosa della sua arte, sente nel suo animo l’impetuoso desiderio, il feroce bisogno di viaggiare, avere nuove esperienze, provare cambiamenti.

Si reca quindi a Venezia e tra gli ospiti dell’albergo, la sua attenzione cade su una famiglia polacca, di cui fa parte un bellissimo adolescente, Tadzio.

È appena scoppiata un’epidemia di colera asiatico e von Aschenbach programma di partire, salvo poi cambiare idea per restare vicino a Tadzio, anche se non ha mai avuto l’opportunità di parlare con il ragazzo. Arriva al punto di non avvisare la famiglia del ragazzino dell'epidemia in corso, non potendo sopportare l’idea di perderlo.

Durante il suo soggiorno, l’intera esistenza di von Aschenbach inizia a ruotare attorno a Tadzio, che è simbolo sia di una gioventù svanita sia di impulsi omosessuali che von Aschenbach ha fino a quel punto represso.

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Storia

La sommossa della Compton's Cafeteria avvenne nell'agosto 1966 a San Francisco, nel distretto di Tenderloin. Questo avvenimento fu la prima "rivolta" transgender nella storia degli Stati Uniti d'America, precedendo di tre anni i più famosi moti di Stonewall verificatisi a New York nel 1969.

La Compton's Cafeteria di Tenderloin - in esercizio dal 1954 al 1972 e facente parte della catena di Gene Compton presente a San Francisco dagli anni quaranta agli anni settanta - era uno dei pochi locali della città in cui i transgender potevano riunirsi pubblicamente, non essendo i benvenuti nei gay bar. Poiché infatti il crossdressing in quel periodo era illegale, la polizia poteva usare la presenza di persone transgender in un bar per fare un raid e imporre la chiusura del locale in questione.

Molti degli attivisti coinvolti nella sommossa erano membri di Vanguard, la prima organizzazione di giovani gay degli USA che si era costituita in precedenza nello stesso anno con l'aiuto di alcuni ministri metodisti radicali della Glide Memorial Church, un centro per l'attivismo sociale progressista presente a Tenderloin per molti anni.

Durante la prima notte, in seguito ai primi disordini di alcuni clienti transgender, la direzione del Compton chiamò la polizia. La sommossa vera e propria ebbe inizio quando, al tentativo di arresto di una delle drag queen, questa gettò il suo caffè sul viso del poliziotto, scatenando il lancio di stoviglie e altri pezzi d'arredo e la distruzione delle vetrine del locale. La polizia chiamò rinforzi perché la rissa stava continuando in strada, dove un'auto della polizia venne danneggiata e un'edicola data alle fiamme.

La notte successiva molti più transgender, prostituti, persone del quartiere e altri membri della comunità LGBT fecero un picchetto nella Cafeteria. La dimostrazione terminò di nuovo con la distruzione delle vetrine del locale.

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Diritto

Il Matthew Shepard Act, ufficialmente Matthew Shepard and James Byrd, Jr. Hate Crimes Prevention Act, è una risoluzione adottata dal Congresso degli Stati Uniti il 22 ottobre 2009,[2] e promulgata in legge dal Presidente Barack Obama il 28 ottobre 2009[3], come postilla al National Defense Authorization Act (H.R. 2647). Il provvedimento espande l'Hate crimes in the United States del 1969 ai crimini motivati da gender, orientamento sessuale, identità di genere percepito o reale della vittima o disabilità[4]. La legge inoltre:* rimuove il presupposto che la vittima si impegni in un'attività federale protetta, come il voto o andare a scuola; * conferisce alle autorità federali una maggiore capacità di impegnarsi nella lotta ai crimini d'odio;* prevede 5 milioni dollari all'anno in finanziamenti (dal 2010 al 2012) per aiutare le agenzie statali e locali a indagare e perseguire i crimini di odio;* chiede al Federal Bureau of Investigation (FBI) di tenere statistiche sui crimini d'odio contro i transgender. Gli altri gruppi sono già monitorati[5]. La legge prende il nome di due vittime statunitensi di crimini d'odio Matthew Shepard e James Byrd, Jr.[6]....continua a leggere la voce qui.

Cinema
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New Queer Cinema è una espressione coniata nel 1992 dalla critica e giornalista femminista B. Rudy Rich in un articolo su "Village Voice".[7] La giornalista analizzando la stagione cinematografica appena conclusa, notò una ricca presenza di film a tematica omosessuale.

I film di quel periodo hanno segnato un traquardo importante per la comunità gay statunitense, e non solo. Il New Queer Cinema è riuscito a mobilitare la comunità LGBT pronta a dichiarare la propria identità anche grazie al grande schermo, riconoscendosi in un nuovo genere cinematografico lontano dai prodotti patinati e velati hollywoodiani. Le produzioni indipendenti a tematica gay sono aumentate con il proliferare di festival cinematografici a tema e con l'apertura a questo genere da parte di festival importanti, come quello di Berlino e il Sundance Film Festival. Destinata soprattutto ad un pubblico LGBT, questa nuova corrente è riuscita a catturare l'attenzione di un pubblico più variegato, interessato a produzioni d'avanguardia o a basso costo.

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Note
  1. ^ Si noti che la definizione matrimonio omosessuale è semanticamente diversa dalla dicitura matrimonio tra omosessuali. La prima, in accordo con l'aggettivo "omosessuale", specifica semplicemente il sesso dei contraenti il matrimonio. La seconda, in linea con il significato del sostantivo "omosessuale", fornisce, impropriamente, un'indicazione sull'orientamento sessuale. Quest'ultima definizione, in realtà, fa comunemente riferimento al matrimonio in quanto rivendicazione avanzata dagli omosessuali; si riconduce cioè a quella cerchia di diritti che è definita "diritti degli omosessuali"
  2. ^ Matthew Shepard Hate Crimes Act passes Congress, finally
  3. ^ President Barack Obama signs hate crimes legislation into law
  4. ^ Obama Signs Defense Policy Bill That Includes 'Hate Crime' Legislation
  5. ^ Hate Crimes Protections 2007 | National Gay and Lesbian Task Force
  6. ^ Joseph Boven, Matthew Shepard Hate Crimes Act passes despite GOP opposition, The Colorado Independent, 9 ottobre 2009. URL consultato il 10 ottobre 2009.
    «one of whom now admits to targeting Shepard for being gay»
  7. ^ Cinzia Ricci, New Queer Cinema, su cinziaricci.it. URL consultato il 20-07-2008.
  8. ^ In realtà una scena del genere era allora comune sui palcoscenici teatrali, dove le donne erano escluse per il codice morale vittoriana che impediva loro il mestiere di attrice.
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