Maria Teresa Ledóchowska

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Beata Maria Teresa Ledóchowska
 

Religiosa

 
NascitaLoosdorf, 29 aprile 1863
MorteRoma, 6 luglio 1922
Venerata daChiesa cattolica
Beatificazioneda papa Paolo VI il 19 ottobre 1975
Ricorrenza6 luglio

Maria Teresa Ledóchowska (Loosdorf, 29 aprile 1863Roma, 6 luglio 1922) è stata una religiosa polacca, fondatrice della congregazione delle Suore missionarie di San Pietro Claver.

Morì in fama di santità e venne beatificata il 19 ottobre 1975 da papa Paolo VI.

Apparteneva ad una nobile famiglia di origini polacche di illustri tradizioni religiose: lo zio Mieczysław era cardinale, il fratello Włodzimierz fu preposito generale della Compagnia di Gesù e la sorella Urszula fondò le Suore Orsoline del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante e venne canonizzata da papa Giovanni Paolo II nel 2003.

Maria Teresa fu dama di corte della granduchessa di Toscana Alice di Borbone-Parma. Dopo il suo incontro con le Missionarie Francescane di Maria e la lettura degli scritti del cardinal Lavigerie sulla schiavitù si dedicò al servizio delle missioni africane: lasciò la corte e riunì intorno a sé un gruppo di persone con il quale nel 1894 diede vita al Sodalizio di San Pietro Claver per le Missioni africane.

Attività per le missioni

[modifica | modifica wikitesto]

Contribuì validamente a propagare la conoscenza le missioni africane ed a promuoverne il sostegno grazie alla pubblicazione di due riviste: una per gli adulti ("Eco dell'Africa") e l'altra per i giovani ("Il fanciullo negro"), ambedue in nove lingue europee. Scrisse molti articoli, appelli ed opuscoli per diffondere l'idea missionaria e tenne molte conferenze in diverse lingue e diversi paesi.

Grazie al suo attivismo riuscì a ricavare una cospicua somma, oltre ad arredi sacri e a di libri, che servì a sostenere l'impegno missionario in Africa.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN30328832 · ISNI (EN0000 0001 0884 2382 · BAV 495/31514 · LCCN (ENnr2004017664 · GND (DE118570773 · BNF (FRcb17141235k (data) · CONOR.SI (SL99131235